La recente indagine del Politecnico di Milano «Smart Mobility Report 2020» afferma che in Italia, da qui ai prossimi 10 anni, assisteremo ad un aumento delle immatricolazioni di auto elettriche del 55%.
La conformazione territoriale e urbanistica del nostro Paese fa sì che i principali centri di ricarica diventino i luoghi di sosta prolungata, ovvero la casa e il luogo di lavoro, oltre ad altre zone di interesse come i parcheggi di centri commerciali o di alberghi, o le principali direttrici di trasporto, come le autostrade.
Per le imprese è un dato significativo, avvalorato anche dal recente Decreto Legge Rilancio che introduce l’obbligo della nomina di un Mobility Manager (per le aziende con unità locali aventi più di 100 dipendenti e site in comuni con più di 50.000 abitanti) e di redigere un piano spostamenti casa-lavoro (PSCL). Le imprese insomma dovranno evitare quanto più possibile che i propri dipendenti si spostino utilizzando i combustibili fossili.
La sostenibilità nei trasporti diventa quindi un tema importante per le imprese che si trovano, di fatto, a ricoprire un ruolo centrale nella transizione energetica.
La ricarica elettrica ha senso solo se l’energia necessaria proviene da fonti rinnovabili come gli impianti fotovoltaici, in caso contrario la sua sostenibilità si azzererebbe sia dal punto di vista ambientale che economico (ricaricare auto elettriche attraverso la tradizionale fornitura di energia procurerebbe costi inaffrontabili).
Mobilità elettrica significa per un’azienda:
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