ei lab

Energy Intelligence festeggia i 10 anni del laboratorio ei-LAB, il centro di sperimentazione sulle tecnologie del fotovoltaico di Fiorano Modenese, in provincia di Modena, nato con lo scopo di sviluppare software all'avanguardia per rendere gli impianti fotovoltaici sempre più efficienti.

Realizzato con il patrocinio della Provincia di Modena, del Comune di Fiorano Modenese, di AESS-Agenzia per l'Energia e lo Sviluppo Sostenibile e dell'Università di Modena e Reggio Emilia, ei-LAB ha aperto nel tempo numerose collaborazioni con centri di ricerca, università e giovani start up innovative, in Italia e all'estero, e ha portato nel 2013 alla nascita della stessa Energy Intelligence, grazie alle attività di perfezionamento del software di monitoraggio degli impianti alla base della sua piattaforma.

Costituito da un impianto fotovoltaico a terra, della potenza complessiva di 100kW, il laboratorio è suddiviso in undici sottocampi caratterizzati da differenti tecnologie (come gli inseguitori monoassiali e biassiali) per monitorare, a parità di irraggiamento e di condizioni ambientali, le diverse rese ed efficienze.

L'attività del laboratorio è tuttora fondamentale se pensiamo alle nuove direttive europee del Green Deal. Come testimonia la stessa scelta del nome, Energy Intelligence si pone al crocevia tra competenza digitale e competenza”, afferma Luca Bonzagni, amministratore delegato dell’azienda.

In un territorio come quello dell'Emilia-Romagna, e della Pianura Padana più in generale, caratterizzato da grandi superfici industrializzate, è la tecnologia del fotovoltaico (su copertura) la risposta alle sollecitazioni europee, verso un modello sostenibile di autoconsumo industriale. 
Le aziende più competitive sapranno avviare un percorso di transizione energetica e convertire il proprio status da “consumatore passivo” a “prosumer”, iniziando a produrre con il fotovoltaico una parte consistente dell’energia per l’autoconsumo, con l'ulteriore vantaggio di rendersi più indipendenti dai diversi distributori, con interessanti remunerazioni degli investimenti.

La digitalizzazione dei flussi energetici interni ed esterni alle imprese è dunque un elemento chiave nel percorso di transizione, perché permette di migliorare l'efficienza degli impianti, del ciclo produttivo e degli stessi edifici.

Le imprese si trovano quindi davanti ad una scelta obbligata: chi non inizierà il percorso di transizione verrà penalizzato, ovvero escluso dalle scelte dei consumatori nei settori B2C e dai criteri di selezione della catena di fornitura nei settori B2B – sono in continua crescita le aziende che, ad esempio, richiedono all'interno della propria catena di fornitura partner con requisiti in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile SDG (Agenda 2030).
La quota di energia green incorporata nei prodotti, inoltre, diventerà a breve uno degli elementi distintivi sul mercato: il prodotto a bassa intensità energetica è più green, dunque più competitivo.

La gestione digitale dei flussi energetici permette uno sviluppo anche nell'ambito della mobilità elettrica, che vedrà l’affermazione del luogo di lavoro come centro di ricarica per eccellenza.  Grazie ai nuovi sistemi di accumulo, per i quali si prospettano cali progressivi di costo a seguito dell’aumento della domanda (come per il fotovoltaico, che oggi costa un decimo rispetto al 2010), sarà possibile per le imprese fornire servizi alla rete come riserva a scendere o a salire, con l’opportunità di affiancare nuove linee di business. Con l’accumulo l'impresa decide quando comprare l’energia, quando consumarla, quando accumularla e quando venderla, ottimizzandone costi e ricavi. 

L’ultima frontiera nel percorso di transizione energetica è costituita dalle cosiddette Comunità Energetiche, finalmente possibili anche in Italia, che consentiranno di ottimizzare la gestione dell’energia all’interno di un intero distretto industriale con la distribuzione dell’energia a tutti gli attori della Comunità. 

Si intuisce come questo percorso debba essere accompagnato dalla presenza di sistemi digitali sempre più sofisticati, in grado prima di tutto di tenere monitorati i flussi di energia con costanza e successivamente di prendere decisioni in tempo reale sulla loro destinazione grazie a sistemi di intelligenza artificiale e a transazioni certificate.

Per questo motivo Energy Intelligence continua l'attività di sperimentazione con il suo ei-LAB, con un nuovo progetto di ricerca in collaborazione con l'Università di Bologna dedicato all'Intelligenza Artificiale applicata ai flussi energetici, collocandosi in questo scenario come guida e supporto alle imprese che intendono avviare la propria transizione energetica.

Fonte: www.confindustriaemilia.it

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