L’edizione 2022 del Renewable Energy Report ha analizzato e interpretato le principali novità del mercato delle energie rinnovabili in Italia, con particolare attenzione all’analisi dei prezzi dell’energia e all’approfondimento del ruolo delle fonti rinnovabili in questo precario contesto internazionale.
A differenza dell’Europa, ormai prossima al traguardo complessivo di 700 GW di potenza installata, l’Italia ancora arranca. Sebbene la ripartenza post-pandemica sia stata positiva, la quantità di nuovi impianti fotovoltaici ed eolici è solo di poco superiore a quella del 2019.
Al 2030, l’installato totale di rinnovabili in Italia dovrebbe attestarsi tra i 125 e i 130 GW: un obiettivo raggiungibile solo se il tasso di installazione sarà quattro volte maggiore dell’attuale per l’eolico (circa 1,75 GW/anno contro gli 0,38 GW/anno di oggi) e sette volte maggiore per il fotovoltaico (circa 5,6 GW/anno contro 0,73 GW/anno).
A questo quadro si aggiunge l’ormai consolidata crisi energetica - dovuta a diversi fattori oltre al conflitto in Ucraina - che però, a sorpresa, porta con sé anche una serie di buone notizie. Come sottolineato nel Report del Politecnico di Milano, infatti, l’attenzione sulle rinnovabili non è mai stata così alta, così come la volontà delle istituzioni di abbattere il più possibile le barriere legislative e burocratiche alle nuove installazioni.
In parallelo, si modifica anche la prospettiva a medio e lungo termine dell’obiettivo fissato dal processo di decarbonizzazione: non più (solo) sostenibilità e ambiente, ma soprattutto autonomia energetica e normalizzazione dei costi dell’energia. Un argomento, quest’ultimo, che indubbiamente coinvolge tutti, anche i maggiori player globali del settore.
Oltre all’accelerazione nelle nuove installazioni, emerge dal Report quanto sia di fatto fondamentale investire anche in interventi di revamping e repowering dei numerosi impianti fotovoltaici ed eolici che in Italia hanno già 10 o più anni di vita. Luca Bonzagni, Amministratore Delegato di Energy Intelligence, è intervenuto durante il RER22 proprio per sottolineare il fondamentale contributo dei sistemi digitali a queste attività.
Energy Intelligence ha gradualmente perfezionato il proprio modello di Business che vede la digitalizzazione degli impianti e dei processi come un’attività complementare e di guida alle attività di campo e gestione.
L’esperienza maturata e i dati organizzati negli ultimi 10 anni di esercizio sono stati la base di 2 anni di investimenti per la produzione di nuovi moduli software sviluppati a fianco di Università e centri di ricerca nei quali l’azienda ha sperimentato anche algoritmi di intelligenza artificiale.
Lo scopo è poter disporre di strumenti utili a supportare le scelte che oggi si rendono necessarie, anche utilizzando nuovi strumenti normativi, nuove tecnologie e nuove configurazioni. Nel campo del revamping, ad esempio, la ricchezza del data base di Energy Intelligence ha permesso di realizzare uno strumento capace di analizzare un impianto da remoto, proiettare le sue prestazioni future e di identificare in tempo reale le opportunità di revamping (da valutare poi in dettaglio da analisi sul campo).
L’applicazione di strumenti digitali può però coinvolgere anche un altro importante tassello sulla strada verso la decarbonizzazione: le Comunità Energetiche.
Anche in questo caso, Energy Intelligence ha fin da subito intuito la necessità di strumenti ad hoc per calcolare e valorizzare l’energia condivisa e per gestire la comunità, ripartendone i benefici. Facendo ricorso ad algoritmi di Intelligenza Artificiale, l’azienda ha messo a punto una versione della piattaforma EI dedicata proprio alla progettazione e gestione delle CER.
In un contesto globale che sembra volerci spingere nuovamente verso l’accaparramento dei combustibili fossili, facendo leva sui bisogni e le paure del momento, è invece il momento più opportuno per comprendere quanto le fonti rinnovabili siano ancora una volta l’unica vera risposta. Il momento storico che stiamo vivendo ci consente infatti una visione lucida è chiara su come potrebbe essere l’energia del futuro proseguendo con ancora più vigore sulla strada della decarbonizzazione: autosufficiente, pulita e a basso costo.