Come consuetudine, la presentazione si è aperta con una panoramica sugli scenari internazionali da parte del professor Bertelè. I dati evidenziano una situazione di forti contraddizioni, in particolare riguardo all'aumento della domanda e del prezzo dei combustibili fossili. Nel 2022, infatti, le grandi compagnie del settore petrolifero e del gas hanno registrato utili giganteschi, con ben 9 delle prime 16 società nella classifica mondiale degli utili prodotti appartenenti a questo settore. Si pone quindi la domanda se tali compagnie orienteranno la grande liquidità accumulata verso investimenti verdi, promuovendo così una spinta verso le energie rinnovabili.
Uno dei messaggi chiave emersi dall'Efficiency Report riguarda poi la posizione dell'Italia rispetto agli altri Paesi europei. Sebbene siamo considerati tra i Paesi più virtuosi in termini di intensità energetica (rapporto tra energia consumata e PIL), negli ultimi anni abbiamo perso posizioni a causa della ridotta efficacia dei nostri sistemi incentivanti. Nonostante la presenza di numerose misure, queste si rivelano purtroppo complesse e difficili da applicare, contribuendo al deterioramento della nostra posizione nel campo dell'efficienza energetica.
Durante la presentazione del Report è emerso un altro elemento interessante: la percezione del mercato, sia industriale che residenziale, tende a confondere efficienza energetica e produzione di energia da fonti rinnovabili. Ad esempio, l'installazione di impianti fotovoltaici, sebbene non comporti una riduzione dei consumi energetici, viene considerata prioritaria tra gli interventi di efficienza. Ciò evidenzia la necessità di educare il mercato e diffondere una chiara comprensione dei diversi concetti legati all'efficienza energetica e alla produzione di energia sostenibile.
A seguire, le tavole rotonde condotte da Filippo Poletti, hanno fornito indicazioni interessanti sulle prospettive di evoluzione della domanda energetica e sulla configurazione della filiera degli operatori. Tutti gli operatori hanno sottolineato la difficoltà nel reperire competenze integrate, che comprendano aspetti energetici, economici, normativi e digitali. Questo problema rappresenta un ostacolo significativo nel raggiungimento degli obiettivi energetici.
Durante uno di questi momenti di confronto, Stefano Parmeggiani, responsabile del settore Industry di Energy Intelligence, ha sottolineato l'importanza di affrontare la sfida energetica con un approccio integrato e scalabile. Spesso, la collaborazione con le aziende inizia con un intervento locale di monitoraggio, che potrebbe sembrare di scarsa portata. Tuttavia, sulla base dei risultati numerici ottenuti, si può procedere a identificare ulteriori interventi, aumentando gradualmente la fiducia del cliente e dare vita a un vero e proprio rapporto di partnership finalizzato al percorso della transizione energetica.
Ancora una volta, vanno rivolti i complimenti all'Energy & Strategy Group per la qualità della ricerca presentata e per il valore delle discussioni promosse. L'Energy Efficiency Report è ormai diventato un punto di riferimento annuale per tutti gli operatori del settore, offrendo un quadro completo e aggiornato sullo stato dell'efficienza energetica e delle sfide da affrontare.
L'edizione 2023 ha ulteriormente dimostrato l'importanza di una maggiore consapevolezza e azione nel campo dell'efficienza energetica. Inoltre, la collaborazione tra enti di ricerca, aziende e istituzioni si rivela cruciale per affrontare le complesse sfide energetiche che ci attendono. Solo attraverso un approccio integrato e la condivisione di diverse competenze sarà possibile raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica e sostenibilità.
L'Energy Efficiency Report 2023 si conferma quindi come un'importante risorsa per guidare il settore energetico verso una transizione più sostenibile. È necessario continuare a lavorare insieme per superare gli ostacoli e creare un futuro energetico più efficiente, responsabile e rispettoso dell'ambiente.